La Torre Eiffel avrebbe dovuto chiamarsi torre Koechlin – Nouguier?
La Torre Eiffel è stata progettata davvero da Gustave Eiffel? Tutti noi, a scuola, impariamo che la Torre Eiffel prende il suo nome da Gustave Eiffel, l’uomo che l’ha costruita. È molto intuitivo, logico, pensare che debba essere così. Eppure… pare che siano stati due ingegneri che lavoravano per Eiffel a quel tempo, Koechlin e Nouguier, ad aver elaborato il progetto della gigantesca torre in ferro.
L’idea che avevano avuto era ambiziosa: costruire qualcosa di davvero innovativo, che facesse parlare di loro in occasione dell’Esposizione Universale prevista per il 1889. La storia che non viene raccontata narra che Gustave Eiffel si dichiarò non interessato al progetto quando i due ingegneri gli presentarono i primi piani. Solo in un secondo momento Eiffel intravide la genialità di quella costruzione, e acquistò il progetto da Koechlin e Nouguier, senza associare il suo nome alla torre (che al tempo avrebbe dovuto chiamarsi “la Dama di Ferro”).
Fu così che nel settembre del 1884 Eiffel registrò un brevetto per una “nuova configurazione che permetteva la costruzione di supporti metallici e piloni in grado di superare i 300 metri d’altezza”. Dopo aver modificato alcuni dettagli del progetto lo candidò per l’Esposizione Universale, vincendo a mani basse. Cose pensare dunque di Eiffel, e della storia del monumento che porta il suo nome ma non è stato ideato da lui?
Il costruttore era sicuramente dotato di un buon intuito, nonché di un grande coraggio nel proporre il progetto per un evento importante come l’esposizione universale (quella dell’89, infatti, marcava il centesimo anniversario della Rivoluzione Francese). La Torre Eiffel era un monumento assolutamente rivoluzionario per l’epoca, se non architettonicamente, almeno strutturalmente parlando: rimase la costruzione più alta fino all’inaugurazione del Chrysler Building di New York nel 1930.
Il progetto era stato studiato nei minimi particolari per garantire la massima stabilità nel tempo; la curvatura della parte superiore era stata studiata matematicamente perché avesse la massima resistenza possibile al vento. Eiffel non ha certo avuto torto ad assumersi la responsabilità del progetto, e dopotutto gli ingegneri che progettarono la torre erano ben consapevoli di quello che stavano facendo; tuttavia, la storia potrebbe riservare un po’ più di spazio ai reali ideatori della Torre Eiffel, Maurice Koechlin et Emile Nouguier.
Un’altra figura spesso tralasciata, il cui ruolo fu tuttavia chiave nella progettazione finale della Torre Eiffel, fu poi l’architetto Stephen Sauvestre, ingaggiato da Nouguier e Koechlin perché adattasse l’aspetto della torre altrimenti troppo crudo per l’opinione pubblica, abituata ad elementi urbani ispirati all’Art Nouveau e pertanto riccamente decorati e ben lontani dalle linee così precise e nette della Torre Eiffel.
Sauvestre propose soluzioni quali i piedistalli in pietra alle basi dei quattro pilastri principali, gli archi monumentali che collegavano le colonne e il primo livello, le larghe vetrate che decorano i diversi livelli, la forma tondeggiante della punta e altre caratteristiche ornamentali a decorazione dell’intera struttura. Per la fine del progetto, molte delle proposte di Sauvestre vennero semplificate e ridotte, ma quelle che rimasero contribuirono a dare alla torre Tiffel il suo aspetto così caratteristico.
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