Il Museo Cernuschi a Parigi, un viaggio tra la cultura orientale e le sue bellezze

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Il Musée Cernuschi, o Musée Chinois de la Ville de Paris, è uno dei musei più antichi di Parigi, il secondo museo di arte asiatica in Francia (dopo il Museo Guimet) e il quinto d’arte cinese in Europa. Si trova poco lontano dal parco Monceau, in un elegante e originale edificio di due piani; davanti, un piccolo giardino in stile giapponese ospita piante e fiori di origine asiatica, mentre due leoni o cani di Fo, enormi brucia-incenso giapponesi, fungono da guardiani ai lati dell’ingresso.

Il Museo deve il nome al suo fondatore, l’italiano Enrico Cernuschi (1821-1898) – naturalizzato francese – che lasciò l’Italia nel 1850 e arrivò a Parigi in seguito alle accuse di azioni sovversive durante i moti risorgimentali del 1848-1849. Oltre a patriota e militante repubblicano, Cernuschi era anche economista, impresario, banchiere, collezionista e filantropo. La ricchezza e la fama che ottenne in Francia con la fondazione della Banque de Paris gli permisero di girare tutto il mondo.

All’inizio del 1870 organizzò un viaggio di due anni nel lontano Oriente: Giappone, Cina, Mongolia, Indonesia, Sri Lanka e India sono le terre dell’Estremo Oriente visitate da Cernuschi. Da qui provengono le collezioni che possiamo ammirare oggi nel Museo.

Nel 1882, Cernuschi fa donazione delle sue collezioni e del suo immobile alla municipalità di Parigi. La casa-museo è inaugurata due anni dopo la sua morte, nel 1898. Oggi il Museo si presenta in modo totalmente diverso: mentre in origine le sale abitate dal Cernuschi esponevano oggetti e opere d’arte senza alcun tipo di criterio, adesso possiamo ammirare collezioni permanenti ordinate per cronologia e tipologia, insieme ad altre recenti acquisizioni e donazioni che arricchiscono costantemente le esposizioni.


Foto di Chatsam

Il museo, infatti, attualmente possiede più di dodicimila oggetti, di cui soltanto novecento sono esposti nelle nove sale visitabili (piano nobile) e nelle aree adibite alle esposizioni temporanee e alla collezione di antiquariato cinese (pian terreno). I nuclei tematici sono: giapponese, cinese, indiano e giavanese. A questi, intorno al 1930, si è aggiunto un fondo vietnamita. Le collezioni qui custodite ricoprono un periodo vastissimo, dal Neolitico al XII secolo d.C.: bronzi antichi, terrecotte, statuette funerarie del III secolo a.C., sculture, vasi rituali, frammenti d’oreficeria, ceramiche, armi, utensili, pitture su carta e materie tessili sono famosi in tutto il mondo e attirano ogni anno più di 60.000 visitatori.

L’opera più importante e nota è senza dubbio il Buddha Amithāba (“Luce senza fine”) o Buddha di Meguro, risalente alla metà del XVIII secolo e proveniente dal Giappone. Quest’enorme statua bronzea si trova nella hall centrale del piano nobile, è alta 4.50m e pesa 4.000kg. La mano destra del Buddha, seduto su un fiore di loto, è sollevata nel gesto del “non temere”, la sinistra è poggiata in grembo con il palmo rivolto verso l’alto, simbolo di meditazione; la testa è incorniciata da un’aureola bronzea.

Questa statua non è solo il simbolo del Museo Cernuschi ma anche la testimonianza della grandezza di un uomo che, con la sua curiosità e apertura mentale, ha diffuso la cultura orientale in Europa.

Museo Cernuschi

https://www.cernuschi.paris.fr
7, avenue Velasquez – 75008 Paris
Metro: Villiers

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