Noto movimento cinematografico, la Nouvelle Vague rappresenta il momento più interessante del cinema francese. In un contesto storico incentrato su una crisi politica profonda e sulla ricerca di nuovi valori culturali è un nuovo modo di fare cinema, che va contro tutte le regole del cinema “classico”.
La Nouvelle Vague intese tutti questi sussulti della vita francese, trasformando il tutto in una più che apprezzabile documentazione sia artistica, sia storico e culturale. Per comprenderne meglio tanto il significato quanto il valore, vediamo i 10 film della Nouvelle Vague che hanno lasciato il segno.
À bout de souffle
Conosciuto in Italia con il titolo di “Fino all’ultimo respiro”, questo film realizzato negli Anni Sessanta venne diretto e scritto da Jean-Luc Godard. Per il suo carattere e per il suo profondo significato, questa celebre pellicola è considerata come il manifesto vero e proprio della Nouvelle Vague.
Fahrenheit 451
Tra le più celebri pellicole dirette da François Truffaut, venne realizzato nel 1966. È, indubbiamente, un film predittivo, ove si mette in luce lo strapotere della televisione che riduce tutta la popolazione ad una sudditanza ebete. I libri, quindi, diventano l’unica via di fuga e, per questa ragione, speciali squadre di pompieri provvedono a bruciarli.
Hiroshima mon amour
Pellicola diretta da Alain Resnais nel 1959, tanto il soggetto quanto la sua sceneggiatura videro la partecipazione della celebre scrittrice francese Marguerite Duras, che, nel 1961, fu candidata come migliore sceneggiatura originale alla notte degli Oscar. In concorso al dodicesimo Festival di Cannes, questo film è passato alla storia per l’innovativo utilizzo dei flashback e per essere una tra le prime opere del movimento cinematografico della Nouvelle Vague.
Jules et Jim
Diretto da François Truffaut, è un controverso film girato nel 1962. Dato l’argomento, ovvero un triangolo amoroso, fu grande lo scandalo suscitato, al punto che la visione di questa pellicola fu vietata ai minori di diciotto anni. Fu, invece, solo grazie all’intervento di Dino De Laurentiis e di Roberto Rossellini che poté essere distribuito nel nostro Paese.
Le Mépris
Trasposizione dell’opera di Alberto Moravia e, per questa ragione, nota al pubblico italiano come “Il disprezzo”, questo film francese venne diretto nel 1963 dal regista Jean-Luc Godard. L’argomento alla base della trama è incentrato su sentimenti fuori moda della piccola borghesia che, nel film, si trasformano in una riflessione elegante dell’arte del cinema.
Les Quatre Cents Coups
Conosciuto in Italia con il titolo “I quattrocento colpi”, rappresenta il primo lungometraggio firmato da François Truffaut nel 1959. Nel 1952, in occasione del dodicesimo Festival di Cannes, vinse il Premio come migliore regia e, inoltre, si aggiudicò il premio Office Catholique International du Cinéma. In una Parigi al termine degli Anni Cinquanta, i genitori non comprendono le inquietudini e il bisogno di affetto del loro figlio, un adolescente di dodici anni.
Le beau Serge
Considerato come primo e proprio film del genere Nouvelle Vague, la pellicola girata nel 1959 porta la firma di Claude Chabrol che, unitamente a Rohmer, Rivette, Godard e Truffaut, è ricordato come uno dei padri fondatori di questa innovativa tendenza cinematografica. Vincitore come migliore regia al Festival di Locarno, bissò il successo nel 1959 risultando essere vincitore del Premio Jean Vigo.
Pierrot le fou
Questa pellicola diretta da Jean-Luc Godard nel 1965, è nota in Italia con il titolo “Il bandito delle 11”. La storia è incentrata su Ferdinand Griffon, un professore benestante di spagnolo. Esistenzialmente insoddisfatto, decide di abbandonare moglie e figli e di lasciarsi alle spalle la sua vita borghese, per scappare con Marianne per andare ad intraprendere una carriera da criminale.
Vivre sa vie
Pellicola diretta e scritta da Jean-Luc Godard nel 1962 gode di fama in Italia con il titolo “Questa è la mia vita”. La trama del film prese spunto da una inchiesta su numerosi casi di prostituzione. Interprete della storia fu Anna Karina che era, in quel momento, la moglie del celebre regista.
Baisers volés
Diretta da François Truffaut e girato a Parigi nel 1968, questa pellicola Nouvelle Vague venne presenta nelle sale cinematografiche italiane con il titolo “Baci rubati”. La storia è incentrata su Antoine Doinel, un giovane non ritenuto idoneo al servizio militare per instabilità di carattere, e su Christine Darbon la sua fidanzata.
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