La Comune di Parigi del 1871, prima democrazia d’Europa
Per capire l’animo e la bellezza di Parigi nel profondo bisogna conoscerne anche la storia. Tra gli eventi più significativi vi è senza dubbio quello della Comune di Parigi instaurata a Parigi il 26 Aprile 1871 e che rappresenta la prima forma di governo democratico-socialista in Europa. Nel 1870, la Francia era reduce da sconfitte e mancava di punti di riferimento politici, sociali ed economici. La sconfitta e conseguente resa di Napoleone III contro le truppe prussiane segnò un profondo divario tra il governo e la popolazione parigina, indebolita dalla guerra. Il popolo infatti soffriva la mancanza di beni di prima necessità e assisteva ogni giorno di più ad un peggioramento delle condizioni di vita.
Il risentimento per questa condizione di diseguaglianza economica e sociale, unita alla mancanza di punti di riferimento al governo, portò il popolo alla ribellione, insorgendo a Parigi e prendendo il controllo della capitale. Gruppi di volontari armati, masse popolari organizzate e disertori politici assediarono la città fino ad ottenere, il 4 settembre 1870, la formazione della Repubblica.
Il popolo stabilì che l’amministrazione del nuovo governo fosse delegata ad un comitato centrale. In seguito vennero organizzate delle elezioni, il cui risultato portò alla formazione di uno stato governativo vero e proprio: la Comune di Parigi. Creata nel celebre Hôtel de Ville, la Comune era caratterizzata da una forte matrice democratico-socialista.
Tra le idee principali alla base della creazione di questa nuova forma di governo comunitario, ci fu quella di assicurare al popolo i servizi di base e la sicurezza pubblica da esso tanto auspicati. Tra le innovazioni si trovano infatti la creazione di aiuti pensionistici per le vedove e gli orfani di guerra, la restituzione dei beni dati allo stato nel periodo precedente alla rivoluzione, la libertà di stampa, pensiero e associazione fino al diritto dei lavoratori di prendere la fabbrica dove lavoravano in caso fosse stata lasciata dal proprietario. I salari dei funzionari pubblici e dei membri del Consiglio della Comune furono abbassati al livello di quelli degli operai. Noti furono anche i decreti che prevedevano la separazione dello Stato dalla Chiesa con conseguente laicità del sistema scolastico e l’accusa pubblica ad alcuni membri dello Stato di Versailles.
La Comune ha marcato una tappa importante anche per i movimenti femministi i cui sentimenti di uguaglianza si diffusero nell’opinione pubblica. Molte donne si batterono nelle barricate per difendere la città dagli attacchi.
Molti edifici simbolo del potere autoriatario vennero distrutti o dati alle fiamme, tra questi il Palais des Tuileries di cui non resta più niente, il Palais d’Orsay, il Palais-Royal e il palais de Justice.
Nonostante fosse stata grande portatrice di rivoluzioni e innovazioni socio-politiche, la Comune ebbe vita molto breve. A partire dal 2 Aprile 1871 il partito politico che governava in precedenza (capitanato da Adolphe Thiers) diede vita ad una forza contro-rivoluzionaria ed organizzò degli attacchi nella città di Parigi. Thiers contava l’appoggio di Bismark e riuscì a ricostituire un nuovo esercito francese. Gli attacchi da parte di Thiers verso la Comune di Parigi continuarono, culminando il 21 maggio con la presa della città. Gli attacchi di Thiers furono accolti con molto fervore dai comunardi e dalla popolazione in generale, che cercò di difendere il proprio stato socio-politico fino alla fine. Thiers iniziò una vera a propria persecuzione degli esponenti o simpatizzanti dell’ormai caduta Comune di Parigi uccidendone a migliaia.
Nell’ultima settimana di Maggio la rivolta fu particolarmente sanguinosa e i morti arrivarono a un totale di circa 30.000 ai quali seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni. Ancora una volta, dopo la Rivoluzione Francese del 1789, la città pagò a caro prezzo il suo spirito di libertà che l’ha sempre contraddistinta nella storia e di cui è stata uno dei principali motori trainanti. Con questo articolo vogliamo ricordare i tanti parigini, uomini e donne, che han combattuto nei secoli anche per i nostri diritti e il nostro futuro.
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