È la rappresentazione pittorica più famosa, quella più imitata e replicata in decine di forme e modi per gli scopi più disperati, questo dipinto non solo rappresenta il suo autore quale Leonardo da Vinci, ma è anche il simbolo di un’intera epoca che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’uomo, un periodo storico a cavallo tra il vecchio mondo e quello che si apprestava a diventare il nuovo, il periodo rinascimentale.
La Gioconda è il quadro delle mille ipotesi, studi e congetture, che da sempre alimentano i tanti misteri che aleggiano intorno a questa misteriosa figura di donna. Secondo alcune teorie, infatti, questo quadro nasconderebbe messaggi in codice da decifrare, che lo stesso Da Vinci ha provveduto a occultare agli occhi di chi non doveva sapere.
Altre teorie dicono che l’immagine della Gioconda in realtà sarebbe un autoritratto dello stesso Da Vinci, dove in alcuni studi si fa riferimento a una presunta omosessualità dell’artista, questo se fosse confermato spiegherebbe il ruolo della Gioconda, in altre parole lo stesso Leonardo in abiti femminili, ma anche questa è solo una delle tante storie misteriose del famoso quadro.
La Gioconda è stata analizzata nei minimi dettagli, ogni centimetro quadrato è stato passato alla lente d’ingrandimento per scoprire eventuali messaggi o significati nascosti, anche se alcune stranezze possono essere notate a una prima occhiata, come ad esempio il paesaggio dietro la Gioconda, nel lato destro è un tipo e nel sinistro un altro, e i due sembra non abbiamo nulla in comune, ma che potrebbe essere stato anche solo un vezzo creativo.
In Francia la Gioconda arriva proprio per mano di Leonardo che la porta con sé ad Amboise nel 1516, negli ultimi anni della sua vita che trascorse come ospite alla corte di Francesco I di Francia. Qui presumibilmente dopo la sua morte finisce nelle mani del Re, per ricomparire circa un secolo dopo tra le collezioni dei reali francesi.
Fatto sta che il quadro più famoso di Leonardo da Vinci ha fatto innumerevoli passamano fino ad approdare in pianta stabile nel Museo del Louvre di Parigi, dove anche qui ha avuto le sue vicissitudini non proprio felici, come alcuni attentati di cui uno quasi ne compromise gran parte del dipinto.
Più volte la Gioconda è stata reclamata dagli italiani, convinti che il quadro di Leonardo dovrebbe appartenere all’Italia, poiché il pittore era appunto italiano. Tra questi è memorabile il caso del furto nel 1911 ad opera dell’imbianchino Vincenzo Peruggia.
Non sono pochi, in effetti, quelli che vanno al Museo parigino prevalentemente per vedere la Gioconda, chiunque al mondo sa esattamente, dove si trova questo quadro, ma non sa nient’altro di ciò che può trovare esposto al Louvre, spesso, l’area espositiva della Gioconda è la più affollata e non è raro dover attendere il deflusso dei visitatori per entrare nella sala che la ospita.
Due poli che polarizzano e glorificano entrambi, il Louvre attrae i visitatori per la Gioconda, il quadro attrae per se stesso portando milioni di turisti nel Museo, impossibile stimare il valore del dipinto, anche se i francesi potrebbero fare una stima di quanto rende, tuttavia la Francia ha sicuramente un debito enorme nei confronti di da Vinci.
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