“Les Deux Plateaux” (o colonne di Buren) del Palais Royal di Parigi

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Il Palais-Royal è uno degli edifici più importanti di tutta Parigi. Vi si trova al suo interno infatti la sala del Consiglio di Stato e quella del Consiglio Costituzionale, oltre che la sala della Comédie-Française, chiamata Salle Richelieu. Proprio il cardinale Richelieu diede l’ordine di costruire questo palazzo, nel 1624, sul terreno dove sorgeva l’Hôtel de Rambouillet.

Intorno agli anni ’80, il Ministero della Cultura francese, diretto allora Jack Lang, decise di abbellire il cortile del palazzo, precedentemente destinato a parcheggio, con un’opera d’arte commissionata all’artista concettuale Daniel Buren.

L’opera, denominata ufficialmente “Les Deux Plateaux”, è composta da 260 colonne ottagonali, identiche, tranne che per l’altezza. Sono a strisce verticali bianche e nere e creano una simmetria che contrasta con le colonne classiche del Palais Royal.

La cosa che colpisce di più probabilmente è che le colonne partono dal sottosuolo, sotto le griglie di scolo. Questo fa si che l’opera d’arte abbia due volti (da cui il nome dell’opera): uno superiore visibile nel porticato del palazzo, l’altro sotterraneo che finisce in un percorso acquatico che riflette il livello superiore, producendo degli effetti quasi ipnotici.

L’installazione gioca molto sul contrasto tra una rigidità monocromatica all’esterno, e una rappresentazione più onirica e sinuosa nel sotterraneo, grazie alle luci e al contributo dell’acqua. Queste sue caratteristiche la rendono una delle opere all’aperto più fotografate della capitale francese, particolarmente amata dai fotografi di moda che la scelgono spesso come sfondo per i loro modelli.


Foto di Delaney Turner

Le “colonne di Buren”, così come vengono chiamate comunemente dai francesi, sono davvero enormi, perché si estendono su una superficie di circa 3000 m². Come una gigantesca scacchiera incastonata nel meraviglioso giardino, l’opera colpisce turisti e passanti che si fermano ad ammirarla.

Dietro quest’opera sono nate diversi furiosi dibattiti sull’integrazione tra arte antica e moderna, che oggi cominciano a scemare. Come per la Torre Eiffel e il Centre Pompidou, anche queste colonne non sono state accolte amorevolmente dai parigini.

Le colonne sono state danneggiate verso la fine degli anni ’90, soprattutto da infiltrazioni di acqua dovuti alla cattiva manutenzione dell’impianto idrico, e sono rimaste anche senza illuminazione fino al 2008. Solo in quell’anno infatti, il ministro Christine Albanel ha stanziato dei fondi per la ristrutturazione dell’opera e il rifacimento degli impianti, riportando l’opera alla sua iniziale bellezza.

Le colonne di Buren – Palais-Royal

8 Rue de Montpensier, 75001 Paris
Metro: Palais Royal – Musée du Louvre

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