Anche se nel corso dei secoli questa “donna” ha subìto leggeri cambiamenti di look, rimane immutato il suo simbolismo: libertà del popolo, uguaglianza, fratellanza e, allo stesso tempo, madrepatria forte, nutrice e protettrice. La Marianne è riprodotta nel logo della Repubblica Francese, sulle monete, sui francobolli e nei busti di marmo di tutte le istituzioni locali e nazionali della Francia.
È sempre stata raffigurata come una donna che indossa il berretto frigio (o berretto di mithra, il dio Sole dell’antica religione misterica dei Persiani), e il perché di questa scelta è presto detto: il “bonnet phrygien” è un berretto di origine anatolica indossato dagli schiavi tornati in libertà in epoca greco-romana.
Forse la sua più famosa rappresentazione è quella del dipinto di Ferdinand Victor Eugène Delacroix (1798 – 1863), “La Libertà che Guida il Popolo”, del 1830: i parigini marciano insieme armati sotto la bandiera tricolore e guidati da una giovane donna che personifica l’indipendenza, la rivolta, la libertà. Questa celebre opera d’arte fa parte della collezione del Museo del Louvre.
Altra immagine della Marianne che tutti noi conosciamo è quella dell’imponente statua in bronzo che svetta al centro della Place de la République, dei fratelli Morice: la statua è alta quasi 10m e Marianne indossa una toga e l’immancabile berretto frigio, rispettivamente simboli della giustizia e della libertà; nella mano destra tiene un ramo di ulivo, simbolo della pace, mentre con la sinistra sorregge le tavole della legge. Sedute intorno a lei, su un piedistallo di pietra alto 15m, ci sono le statue allegoriche della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fratellanza.
Mentre si sa poco sull’origine del nome, molto diffuso nel ‘700, sappiamo che la prima rappresentazione di donna con “bonnet phrygien” risale alla Rivoluzione Francese. La Marianne del 14 luglio 1789 è una giovane con una tunica corta che le lascia scoperte le gambe e ne mette in mostra il seno.
Le sue immagini sono ovunque. Probabilmente, questo modello fu ritenuto adatto per infiammare ed armare il popolo: per attirare e arrivare diritto al cuore delle masse popolari, non bastavano parole come “Patria, Libertà, Uguaglianza, Fraternità”; ci voleva un simbolo che rappresentasse chiaramente questi concetti e che spingesse il popolo a seguirla, un’immagine in cui i poveri e i diseredati potessero riconoscersi e alla quale sentirsi uniti. Di qui, la giovane e prosperosa donna del popolo -a metà tra una madre e un’amante- che comprende, protegge e accontenta le masse.
A seconda del periodo storico e degli avvicendamenti politici, sociali ed etici, la Marianne subì dei cambiamenti nel suo aspetto ma non nel suo significato: vestita o seminuda, seduta, in piedi o pronta a lottare, è sempre stata ed è il simbolo di tutti i francesi che combattono gli oppressori, chiunque essi siano; ha sempre rappresentato e rappresenta i valori su cui nasce la costituzione francese: Liberté, Égalité, Fraternité.
Il volto di Marianne non si ispirò ad un volto in particolare fino al 1969, anno in cui la AMF (Association des Maires de France) decise di scegliere un personaggio pubblico francese per rappresentarla. Tra i volti più celebri che han prestato i loro tratti a Marianna ci sono state anche Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Laetitia Casta e Sophie Marceau.
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