La statua posta sul Pont de la Tournelle di Parigi rappresenta uno dei più importanti simboli di Parigi: Santa Genoveffa, la santa patrona della città. Accoglie tutti i cittadini ed i visitatori che entrano nella capitale da est, ma viene poco notata dai turisti maggiormente attratti dalla vicina Cattedrale di Notre Dame.
Il Pont de la Tournelle è stato costruito nel 1928 sui resti di altri due ponti, uno in pietra ed uno in legno, non più agibili dal 1910 a causa di un’alluvione. Su un lato del ponte si erge la statua della santa.
La scultura la rappresenta nell’atto di proteggere una bambina – Parigi stessa – che a sua volta protegge una nave, emblema storico della capitale (il motto della città è per l’appunto la locuzione latina “Fluctuat nec mergitur”, che significa “È sbattuta dalle onde ma non affonda” e che, soprattutto dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, ha incarnato pienamente il significato della forza di Parigi di reagire, unita, di fronte alle avversità).
La realizzazione della statua venne affidata a Paul Landowski, uno scultore francese che qualche anno più tardi sarebbe diventato famoso per aver costruito una delle statue più conosciute al mondo: il Cristo Redentore di Rio de Janeiro.
Una volta che i piani per la costruzione furono terminati, Landowski mise in discussione l’orientamento di Santa Genoveffa rispetto alla Cattedrale di Notre Dame. Nonostante lunghe trattative e negoziazioni, e con grande sdegno dell’artista, i costruttori si attennero ai piani iniziali. Landowski, rammaricato, non partecipò all’inaugurazione del ponte, avvenuta il 27 agosto 1928. Certo un artista dovrebbe avere l’ultima parola sulle proprie opere, ma la storia che si cela dietro questa decisione potrebbe, se non altro, giustificare i costruttori.
La santa, nata a Nanterre nell’anno 423, era la figlia di un magistrato municipale di Parigi. Animata da una fervente fede già dalla più giovane età, alla morte del padre seguì le sue orme e acquisì il suo incarico al consiglio municipale. All’età di vent’anni fu ordinata “Vergine Consacrata” dal vescovo di Parigi. Nel 451, Attila e i suoi Unni attraversarono il Reno e si riversarono contro la Gallia. Devastarono Metz, Reims, e si diressero verso Parigi.
Gli abitanti della città, terrificati dalle storie che venivano raccontate sui guerrieri barbari, decisero di abbandonare la città. Genoveffa, tuttavia, esortò la città a combattere. Fu supportata dalle donne, che insieme a lei pregarono giorno e notte per la salvezza di Parigi e trattarono gli uomini come codardi.
Come per miracolo, dopo aver saccheggiato e distrutto Troyes, Attila si diresse non verso Parigi, ma verso Orléans. Certo, è comprensibile come gli Unni abbiano potuto preferire la ricca e grande Orléans, ma ad ogni modo la leggenda di come le preghiere di Genoveffa abbiano salvato la città da un destino terribile è resistita fino ai giorni nostri. È per questa ragione che la statua di Santa Genoveffa, seppure con il dispiacere di Paul Landowski, guarda ancora oggi verso est, in direzione delle truppe di Attila.
Pont de la Tournelle
75005 Paris
Metro: Pont Marie